L’emozione “diversa” di sentir suonare tre chitarre che intreccino melodie, che dicano di se stesse soli su basi diversamente armoniche (classiche, acustiche, elettriche), che studino periodi diversi della storia della musica (Barocco, Contemporanea, Minimalismo), è trascritta nelle dieci pièces originali in un’atmosfera che vada al di là dello Stile e del “processo additivo” che lanci le figure di base in semplici unità nuove, secondo un’Inventio che giunge antica e futura allo stesso tempo.
L’espressione della cura formale è nei labirinti lievi che sgorgano e si perfezionano in ritmi polivalenti, improvvise deviazioni, attimi smarriti che narrano timbriche evanescenti, danzanti, colloquiali, ipnotiche, quasi ispirate ad un’idea dell’inafferrabilità dell’Emozione ( il neogregoriano“Amarone Trio”), ad un linguaggio etnico ispanico e andino aperto alla prospettiva “globale” (“Travel Guide”), all’affresco meditativo blue e post-rock (“Die Blaue Stunde”).
In tale fuoco brillante l’Arte può dimenticare il corso medievale dello Studio cromatico (“The Henrysons”) per ricercare una perfetta simbiosi fra popolare arcaico e nitore spaziale ed aereo (“Father Time”) la cui poesia autunnale accompagna voli pindarici verso un Infinito che lascia il cuore leggero e dolcemente lontano, attonito in un Meraviglioso privo di clamori (“Windsong”) e denso di vibrazioni luminose e notturne come in “Duende”, termine la cui etimologia celtica rimanda a ciò che è familiare e, mediato nello spagnolo in cui da secoli è introdotto, ad una folgorante “lumbre azul”, purpurea e lunare, sostantivo che nel Flamenco indica un brivido magico e vertiginoso, come nell’atmosfera inquieta e atemporale evocata dall’interazione forte e leggera dei tre chitarristi.
Potremmo intuire un’Epica di World Music, un folk-jazz esposto in mille piani sovrapposti, intersecati da volteggi e vocalizzi crepuscolari o solari; potremmo intuirne il percorso lirico nelle reazioni che pensiamo potrebbe suscitare in chi ne volesse ascoltare le risonanze sperimentali e assolutamente “dirette”.
Di fronte a tale cantar fluido scorre via ogni virtuosistica pretesa d’eleganza, per frangere il Senso in una metafisica e poliedrica Guida ad un Viaggio fra il Sé e, del Sé, l’Avvenire.
(Per vari dettagli, si rimanda a http://ecmrecords.com/Catalogue/ECM/2300/2310.php)
Ralph Towner / Wolfgang Muthspiel / Slava Grigoryan
Travel Guide
ECM 2013
Ralph Towner: classical and 12-string guitars
Wolfgang Murthspiel: electric guitar
Slava Grigoryan: electric guitar, voice, classical and baritone guitars
The Henrysons
Father Time
Windsong
Duende
Amarone Trio
Travel Guide
Die Blaue Stunde
Nico und Mithra
Tarry
Museum of Light